HORROR WEEK: Volume 2 (A volte ritornano)

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A volte ritornano, e spesso non sono mai amichevoli. I morti che ritornano in vita sono tanti e affamati, spesso vogliono mangiarci il cervello o semplicemente farci a pezzi e succhiare le nostre budella.

Possono essere tal volta anche simpatici, o in alcuni casi, comportarsi anche come esseri umani intelligenti, innamorarsi o andare a scuola come i normalissimi teenagers!


Lo sa bene il meraviglioso zombi del primo episodio di Creepshow, uscito nel 1982, uscendo dalla sua tomba chiedeva "Dov'è la mia torta?? voglio la mia torta!!". Così alla prima occasione ha improvvisato qualcosa, giusto per non far rimanere a bocca asciutta i suoi parenti, sapeva benissimo che era maleducazione tornare dal regno dei morti senza un regalo, bussare a casa a mani vuote era maleducato.

I morti viventi hanno segnato la storia del cinema horror, il suo primissimo creatore fu quel genio chiamato George A.Romero, che con la sua pellicola in bianco e nero riuscì a scrivere un genere che nel tempo tutti presero in considerazione, specie in Italia, nel periodo che va dall'80 al 90, gli zombi furono i protagonisti di molte pellicole nostrane.

Zombi e Zombi 2, sono i titoli di casa nostra più famosi del cinema horror zombiesco Italiano, il primo uscito nel finire del 78, dando origine allo splatter e trash assoluto, i morti viventi aprono e squartano le loro vittime riempiendo lo schermo di sangue e disgusto. Stessa cosa per la pellicola "Le notti del terrore" anche qui l'orrido riempie lo schermo, con inquadrature molto ravvicinate.


Registi come Fulci, sapevano disegnare i loro Zombi, differenziandoli da quelli Americani. I nostri morti viventi avevano un aspetto che faceva subito capire come "Il cinema Italiano" voleva i suoi Zombi, putrefatti, puzzolenti, cercando di renderli il più fedele possibile alla realtà. Se un corpo ritornasse in vita dopo parecchi anni, di sicuro non tornerebbe pallido e senza deformazioni significative.

Gli Zombi Italiani seguivano proprio questa ideologia della putrefazione della carne, del viso, bucati e pieni di terra e vermi, che fuoriuscivano dalla pelle, dagli occhi e la bocca.

Pellicole che riuscivano ad angosciare e creare tensione agli spettatori, anche se molte volte non erano perfetti, ma è proprio questa imperfezione che li rende pellicole storiche di un'arte che ha fatto il giro del mondo. Gli horror Italiani degli anni 70/80/90 sono riconosciuti in tutto il pianeta, come i maestri dello splatter e del trash, citiamo i registi più importanti come Dario Argento, Lucio Fulci e Pupi Avati.

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IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI

Gli anni d'oro in cui i morti viventi riuscivano anche a divertire e tenere compagnia, solo pochi film riuscivano ad essere horror conditi da una leggera commedia simpatica. Il capostitipe di tutto è sicuramente "Il ritorno dei morti viventi" ormai divenuto un classico, quando si parla di horror anni 80.

Dan O'bannon con il poco budget disponibile per la creazione del primo capitolo, ha tirato su un classico del genere, che ogni collezionista ha nel suo scaffale. Dietro i collaboratori di quel film troviamo anche un Matt Groening, che lavorava al copywriter del film, prima di diventare famoso con i Simpson. Dietro alle campagne pubblicitarie della pellicola, c'era proprio lui, che inzialmente creò lo slogan (Sono affamati... e non sono vegetariani) che poi venne cambiato con (Sono tornati dalla tomba, e sono pronti a farvi la festa).


Lo zombi più famoso della pellicola è sicuramente "Tarman" conservato in quarantena in una delle botti che conteneva il gas "Trioxina 245". Quel gas venne creato da una azienda che voleva distruggere tutte le piantagioni di Marijuana, ma non avevano preso in considerazione il fatto che, il loro componente chimico era ingrado di risvegliare i morti.

La Darrow chemichal company, è la compagnia che nel film ha creato la Trioxina 245, il nome di questa compagnia venne preso da una davvero esistente la "dow chemical company" che un giorno creò seriamente un gas chiamato "Diossina 245" usata nella guerra del Vietnam, ebbe seriamente degli effetti collaterali sui soldati... effetti mai dichiarati apertamente! Così il regista ne fece, tra virgolette, una parodia, cambiando "anche se non di molto" il nome dell'azienda e quello della sostanza, per non cadere in situazioni giuridiche.

Il film, nonostante lo scarso budget, ebbe un seguito "Il ritorno dei morti viventi 2" sempre dello stesso regista, mentre il terzo capitolo "Il ritorno dei morti viventi 3" era stato diretto da Brian Yuzna nel 1993, anche se prima della sua uscita fece storcere il naso, per via della sua trama moderna e ambientazione fantascentifica, il terzo capitolo risultò molto apprezzato, interessante e ben curato. Nonostante l'ambientazione molto differente dai primi due, portava la stessa atmosfera attraente del primo capitolo.

Ne seguirono altri due succesivamente, molto più moderni e recenti, "Il ritorno dei morti viventi: Necropolis" e "Il ritorno dei morti viventi: rave from the grave" che vennero prodotti solo per l'home video. Questi due capitoli, anche se collegano la Trioxina 245, sono ben distanti dai primi tre, molti non li considerano parte della saga, a parte il gas non hanno nessun tipo di collegamento alle vecchie storie, nessuna menzione dei personaggi o degli eventi. Sembra quasi di guardare due film totalmente differenti "e di discutibile bellezza" che portano un nome famoso, per vendere qualche copia assicurata.

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LO SLENDER MAN, IL NUOVO SIMBOLO HORROR!

E pensare che nel 2009 Eric Knudson "Victor Surge", per via di un concorso fotografico creò questa figura lunga ed inquietante, inserendola nello sfondo dei suoi scatti, in alcune delle foto che aveva realizzato portava anche dei lunghi tentacoli neri, dietro le spalle. Lo Slender appariva in sottofondo sempre vicino al parco giochi dove i bambini giocavano tra di loro.

Vinse così il concorso e lo Slender divenne subito oggetto di numerose storie inquietanti, fecero il giro del mondo diventando virali nel Creepypasta. Le sue fotografie giravano nel Deeb web riuscendo a disturbare milioni di persone.

Eric in un'intervista disse che il suo personaggio era ispirato ad una leggenda popolare, che parlava dell'uomo nero, e a molti scrittori tra cui William Seward Burroughs II.

Ma il virale era più forte della realtà, così un gruppo di ragazzi per un ennesimo concorso cinematografico della loro scuola, realizzarono una web serie amatoriale, spacciandola per filmati reali "The operator" creata dal canale Youtube "MarbleHornets". La serie sconvolse le menti di molti ragazzini, i video raggiunsero numeri da capogiro tanto che ne fu creata una versione cinematografica, chiamata appunto "The operator" ispirata al centro per cento a Slender Man, nello stile di The Blair Witch Project!


La figura dello Slender Man è ormai stata utilizzata da moltissimi racconti, film, serie tv e video giochi, ma quello che più sconvolge è che sono stati registrati casi di morti e omicidi legati allo Slander Man. Questi eventi vengono chiamati "L'accoltellamento di Slander Man" o "Caso Slender Man".

Uno dei più famosi a livello mediatico è sicuramente quello del 2014, negli Stati Uniti, le due 12 enni Anissa Weier e Morgan Geiser portarono una loro coetanea nel bosco "Payton Leutner", la accoltellarono 19 volte, pensando di compiacere lo Slender Man, per sperare di poterlo incontrare.

Fuggirono lasciando la ragazzina sanguinante nel bosco, credendo che sarebbe morta in pochissimo tempo, ma Payton riuscì a trascinarsi verso una strada vicina, un ciclista la vide e la soccorse immediatamente.

Le due ragazze furono dichiarate non colpevoli per intabilità mentale, chiuse per tre giorni una struttura psichiatrica. Nel Febbraio del 2018 furono condannate a 40 e 25 anni, in un carcere psichiatrico.



Il film di recente uscita si avvicina molto ai fatti accaduti quel giorno, tanto che uno dei genitori delle due ragazzine coinvolte nell'accoltellamento di Slender Man, fece causa alla produzione per le dinamiche e le molte similitudini, ma il film venne fatto ugualmente ed ora è pronto per essere visionato da milioni di curiosi e appasionati al personaggio Slender Man!

Sicuramente ha il potenziale per diventare un'icona dell'horror dei giorni nostri, ha una storia, ha un sacco di leggende e fatti di cronaca, come era accaduto con il personaggio Freddy Krueger negli anni 80. L'atmosfera della pellicola riesce a trascinare bene lo spettatore, molte idee interessanti si sviluppano per far spaventare, con una trama che si avvicina molto alla realtà di molti fatti accaduti.

Una pellicola che secondo noi, può essere quell'aria fresca che tutti si aspettano nel genere horror del nostro tempo.

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LE BAMBOLE "STUPENDE" DA REGALARE ALLA DOLCE META'

Si regalano sempre le solite cose fashion, i soliti pupazzi noiosi e il solito gioiello, quando invece il mondo delle tenebre nasconde i suoi simboli migliori, quelle entità imprigionate all'interno dei bambolotti più famosi del mondo.

Se chiedi quanto possa essere famoso un Ciccio Bello in confronto a Chucky, beh.... è chiaro, la bambola assassina rientra all'interno delle bambole più famose al mondo, paragonabile ad una Barbie!

La sua confezione ormai è storica quanto quella di un Ken, vedersela regalare per natale o per un compleanno è un'emozione davvero forte.

Se volete quindi far felice il vostro ragazzo o la vostra ragazza, sicuramente per voi amanti del genere horror e cattivo, vi consigliamo le migliori bambole, e tra queste è appunto il malefico Chucky, che con le sue cuciture insanguinate e la sua salopette che ricopre quel simpatico maglioncino a righe fa la sua sporca figura!




Se si vuole puntare su un'aspetto più classico, Annabelle fa al caso vostro. Anche lei come Chucky è posseduta da un'entità malefica, ma preferisce restarsene in silenzio.

Le sue treccine, il suo vestito di fine 800, e quell'aspetto aristocratico la rendono molto affascinante all'interno di una teca. La vostra fidanzata farà i salti di gioia nel vedersela uscire dal pacco regalo... o forse, prima... la sua gioia verrà accompagnata da un grido di terrore, ma è un terrore che a lei piace.

Annabelle nasce dalla storia di una bambola immaginaria chiamata Raggedy Ann nel 1915, in un libro illustrato di storie per bambini chiamato "Raggedy Ann Stories". Il racconto ebbe un'enorme successo, tanto da costruirci una bambola che uscì nel 1918, sia il libro che la bambola furono ideate da Johnny Gruelle.



Raggedy Ann non nacque per caso, infatti la bambola fu creata per gioco sopra un'altra bambola trovata in soffitta da Gruelle nel 1900, per far sorridere la sua figlia Marcella che a soli 13 anni si ammalò di una gravissima mallattia tramite un vaccino infetto. Quando la figlia morì, Gruelle decise di dedicare il suo libro a sua figlia, e alla bambola che aveva creato per lei, con dei bottoni come occhi, e un sorriso disegnato con un pennarello.




The Boy, ci presenta un altro bellissimo bambolotto da tenere in salotto, magari come nella fotografia, seduto a tavola insieme a noi. Il suo aspetto pallido e quell'aria da bravo ragazzo, riesce a dare "forse" armonia e originalità alla nostra collezione.

Anche in questo caso, si pensa che l'anima di un defunto sia imprigionata all'interno del bambolotto, le bambole nel cinema diventano contenitori di defunti assassini, di anime dannate o spiriti inquieti e tristi, in cerca di una vendetta o di qualunque sfogo o modalità di contatto con il mondo dei vivi.

Ma per questo bambolotto, nessuna possessione paranormale, ma solo un ragazzo disturbato che cerca di comunicare "fisicamente" spostando e muovendo il bambolotto, quando nessuno lo vede. Resta comunque un cimelio horror, da mettere nella nostra teca!

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Cari amici sanguinanti, siamo arrivati alla fine, mentre il nostro piccolo Baby Killer fa la sua merendina quotidiana, vi diamo appuntamento alla settimana prossima, come ogni Lunedì un volume nuovo di Horror Week.

Vi ricordiamo inoltre di tenere sotto controllo il nostro blog, perchè potreste trovare degli speciali di tanto in tanto, davvero interessanti!

Ora scusateci, ma stiamo cercando di tenere calme queste piccole pesti assassine, è ora della merenda per loro, vorremmo evitare di farne parte... a presto!!!

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Horror Museo

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